SCHEDA DI VIAGGIO

E-Bike Ticino Group

 

email: ebtg.ticino@gmail.com

 

Questo sito e questi consigli di viaggio sono dedicati agli amanti del semplice e tranquillo "TREKKING E-BIKE" o anche chiamato semplicemente "CICLOTURISMO"  niente a che vedere con CICLISMO su strada o MTB, EMTB o DOWNHILL dove si predilige la strada per il primo e i sentieri per gli altri.

Qui sono descritti unicamente tragitti su strade il più possibile NON trafficate, asfaltate o sterrate comunque facili da percorrere con qualsiasi Ebike.

 

PERCORSO

 

33 - Bellinzona - Carena - Alpe Giumello - Paudo - Monti di Ravecchia - Scarpapè - Giubiasco - Bellinzona

 

> LIVELLO: 95% asfaltato - 5% sterrato facile dopo Carena e al rientro da Pianezzo a Scarpapè - difficoltà DT S0 e DT/S0/1 per i ~2km di sterrato

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Itinerario eBike: Bellinzona – Valle Morobbia – Giumello – Monti di Ravecchia – Bellinzona
Lunghezza: 55 km – Dislivello complessivo "saliscendi": ±1900 m con quota massima: 1590 m s.l.m.
Fondo: Asfalto + tratti di sterrato semplice DT S0 (~2km sterrato in totale subito dopo Carena per poi continuare asfaltato e al rientro da Pianezzo a Scarpapé)

Partenza da Bellinzona in direzione Giubiasco, per poi salire lungo la Valle Morobbia verso Carena. Dopo il tornante situato oltre Pianezzo, si presentano due opzioni: proseguire sulla strada principale della valle oppure deviare verso Paudo. In questo secondo caso, una volta raggiunto il nucleo del paese, si svolta a destra per ricollegarsi con la strada che sale da Pianezzo (ma potremo farlo al rientro).

La salita continua su fondo completamente asfaltato, con traffico generalmente limitato a residenti, turisti e qualche autopostale, e piuttosto scarso oltre Pianezzo. Una volta giunti a Carena, la strada prosegue per circa 1 km su sterrato facile e ben percorribile, in leggera discesa con alcuni tratti ondulati, per poi tornare completamente asfaltata fino al Giumello. Da qui la salita si fa decisamente più impegnativa nel senso della pendenza.

Con una batteria da 1200 Wh, al termine del percorso avevamo ancora un 30% di autonomia residua – sufficiente, ma indicativo del consumo. Con batterie da 500 Wh o 750 Wh, consigliamo di risparmiare energia e contribuire con più pedalata attiva, o eventualmente evitare la deviazione al rientro verso i Monti di Ravecchia. A Carena esiste la possibilità di ricaricare la e-bike, ma non disponiamo di informazioni dettagliate in merito, non avendone mai avuto necessità.

Questo itinerario è probabilmente uno dei più impegnativi tra quelli descritti finora sul nostro sito, con un dislivello (saliscendi) totale di circa 1900 metri in salita e altrettanti in discesa. È quindi un percorso esigente per quanto riguarda batteria, motore e coppia (Nm), ma assolutamente non difficile dal punto di vista tecnico o del fondo stradale. Son pur sempre 20km di salita e 20km di discesa.

Dal Giumello si gode di panorami spettacolari, e anche se la strada è sempre asfaltata, nell'ultimo tratto sono presenti tratti dissestati e con buche o sassi, quindi l'attenzione in discesa è d’obbligo.

La zona della valle Morobbia è nota per due percorsi tematici:
 

La Via del Ferro: un itinerario alla scoperta dei resti dell’antica attività siderurgica e mineraria dell’alta Valle Morobbia (fino al XIX secolo), tra cui il Maglio e il forno di Carena, oltre a miniere e a una carbonaia dimostrativa.
La Via dell’Acqua: un sentiero escursionistico adatto a tutti (circa 3h30 di percorrenza a piedi), ben segnalato e in parte attrezzato. Non è percorribile in e-bike, ma è descritto in diversi pannelli informativi visibili lungo il tragitto ciclabile principale tra Giubiasco e il Giumello (DT S0).

Giunti al termine della salita, se la baita dell’alpe Giumello è aperta, è possibile rifocillarsi e magari acquistare dell'ottimo formaggio locale. Tuttavia, attenzione al trasporto: in bici può scaldarsi e alterarne la qualità.

Da qui partirebbe anche il sentiero verso il Passo del San Jorio, al confine con l’Italia – meta ideale per escursionisti a piedi.

Molti biker MTB salgono o scendono anche dall’Alpe del Gesero, ma come consuetudine il nostro sito si rivolge a chi pratica cicloturismo tranquillo su percorsi DT/ST S0/1, sia asfaltati che con sterrato facile, non a MTB/enduro/downhill... quindi non tratteremo questi tratti e destinazioni.

Nonostante il caldo intenso di luglio e agosto, abbiamo affrontato la discesa ben equipaggiati: giacca antivento consigliata.

Per chi volesse allungare un poco il percorso di rientro, durante la discesa dopo Melera, a Vellano al tornante oltre il paese, si svolta a destra in direzione Paudo (tratto prima descritto che facevamo al rientro). Si percorre una strada in lieve salita fino al centro abitato di Paudo, dove volendo si svolta nuovamente a destra per salire verso i monti di Paudo e quindi i monti di Ravecchia (magari con una pausa al Ristorante Rosetta). Si raggiungono ancora i 1000 m s.l.m., poi una breve discesa conduce ai Monti di Ravecchia. Presso il Grotto Rosetta (se aperto), è possibile fare una sosta e godere di una vista mozzafiato sul Bellinzonese, il Locarnese e – con un po’ di fortuna – persino sul Cervino e il Monte Rosa, visibili a oltre 100 km di distanza.

Il rientro quindi verso Paudo avviene con una breve salita dai Monti di Ravecchia, per tornare a Paudo Pianezzo, seguendo indifferentemente la strada a destra o a sinistra dopo Paudo. Una volta a Pianezzo, dopo il tornante basso, prima della località “LORO”, si prende a destra e subito ancora a destra su uno sterrato facile DT S0 (doppia traccia), inizialmente in leggera salita e poi in discesa fino a Scarpapè, dove ricomincia l’asfalto che porta fino a Giubiasco e quindi al punto di partenza a Bellinzona.

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ATTENZIONE IMPORTANTE CHI LEGGE ACCETTA CHE:

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I percorsi descritti sono stati fatti in periodi diversi e nel tempo potrebbero subire dei cambiamenti. Si raccomanda prudenza e verifica eventualmente prima di

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